giovedì 21 febbraio 2008

LEGATI DA UN UNICO DESTINO



Il Vecchio è caduto sulla soglia di casa ed ha battuto violentemente la testa. Dieci giorni di semi-incoscienza in ospedale, e poi ... la morte (65).

Ha fatto la stessa fine di sua moglie, pure lei morta per aver battuto la testa cadendo (65). Accadde nella notte buia del 28 settembre 2003, durante il lungo discusso black-out elettrico.
Lei, nata il 19/4/1913, è morta il 2/10/2003. (36=9)
Lui, nato il 6/8/1912, è morto il 15/2/2008. (45=9)
Lei, devota saggia e generosa, lui ... (di lui ho già detto).
Si erano sposati nel 1938 ed avevano già festeggiato i 65 anni di matrimonio quando il destino li ha separati. Mancata lei, lui è rimasto senza terra sotto i piedi e non si rassegnava all'idea che anche le forze gli venissero a mancare. Non accettava cristianamente la sua condizione di vecchio e si augurava di morire.
Ora le sue ceneri riposano accanto a quelle della sua consorte.

Ha lavorato "in divisa" ed ha vissuto più di 35 anni da pensionato con incarichi associativi di tenore festaiolo. Al suo funerale c'era il Comandante della Polizia Municipale con una folta rappresentanza di Agenti in uniforme.

(spero non ce ne voglia, dall'Alto, se nelle epigrafi ci siamo scordati di far precedere il suo nome dal suo titolo di Cavaliere Ufficiale)



domenica 3 febbraio 2008

FANTASIE EROTICHE A 94 ANNI


Il Vecchio ha vissuto solo per sè stesso e per comparire. Supponente iracondo e opportunista dentro e fuori casa. Sono tante le storie che si potrebbero raccontare per rappresentare la sua grettezza d'animo.
Non ha un legame affettivo con i tre figli maschi che, per quanto possono, gli stanno alla larga; la sorella, distrutta nell'anima da quando la morte le portò via l'unico figlio già ventenne, lo odiava per le sue vanterie e l'ha totalmente diseredato; le nuore sono state umiliate e lo detestano.
Come un figlio, è stato viziato da una moglie paziente e servizievole, votata alla famiglia.
E' rimasto vedovo alla fine del 2003, a 91 anni, ed era in grado di badare alla sua persona, ma non sapeva fare nulla di nulla in casa. Quindi ha assunto una colf, una moldava di 27 anni, che due anni dopo ha ospitato in casa sua. Il vecchio egoista, avaro ed insolente, le pagava il dovuto ma gli sembrava di venir dissanguato e per questo non mancava occasione per mettere in chiaro che lui è il padrone e lei la serva; si lamentava perchè la serva non era brava ed economa come la sua povera moglie, ma non la voleva cambiare. Non poteva più fare a meno di quella presenza per casa. Quando lei era assente per ferie o altro, lui era nervoso fino a dar di matto e sbeffeggiava le sostitute.
La giovane extracomunitaria, sola e apparentemente sottomessa, stimolava fantasie erotiche nella testa del maschio ormai novantaquattrenne, che quasi non si reggeva in piedi ma non esitava entrare nella camera di lei per vedere e toccare la biancheria intima.
Nel 2006, la moldava non ne può più di essere importunata; non sopporta più avances del tipo: "vienimi vicino che ti accarezzo", "siediti sulle mie ginocchia" o "vorrei baciarti"; e mentre lei si schermisce, lui incalza: "ti faccio tanto schifo?". (fa proprio tanto schifo!)
La donna offesa, riferisce tutto ai figli del vecchio; piange, si dice spaventata e chiede un confronto. Nel confronto, il vecchio non nega e ed accetta di essere rimproverato. Lei, facendosi forte di questa storia, ha cominciato a comandarlo a bacchetta, e a lui va bene anche così. Vuole lei ad ogni costo e le lascia fare o non fare. Ora è lei la "padrona" di casa.

Lui, sempre più vecchio, ha perso l'amor proprio ed ogni remora ma non l'egoismo e l'avarizia. E' sempre contento quanto vede o sente che qualcuno più giovane di lui sta male. Non dà niente e tutto gli è dovuto. Lui non chiede, ordina. Lui non ringrazia. Prenota i suoi regali di Natale e di compleanno, però non fa gli auguri ai figli quando sono loro a compiere gli anni. E' capitato che a Natale regalasse ad un figlio un panettone (avuto in regalo da un altro figlio) e che se lo facesse restituire per darlo alla colf. Il suo tempo da sveglio lo passa facendo conti, scrivendo e riscrivendo inopportuni testamenti, pensando ossessivamente ai soldi e a come comprarsi un posto in prima fila in Paradiso.
Spero non sopravviva ai figli.

Tornando alla colf, situazioni come quella che ho raccontato, sembrano essere frequenti e talora portano a pesanti conseguenze negli equilibri delle famiglie. Perciò gli esperti (coloro che curano le pratiche inerenti il rapporto di lavoro dei collaboratori familiari) raccomandano di sorvegliare e sostengono che sarebbe buona regola cambiare colf o badanti, soprattutto se straniere, almeno ogni due anni.
Nel caso del (nostro) vecchissimo, nessuno dei "vecchi" figli ha voluto prendersi la briga di affrontare la questione. Si spera non abbiano a pentirsene.