Il Vecchio ha vissuto solo per sè stesso e per comparire. Supponente iracondo e opportunista dentro e fuori casa. Sono tante le storie che si potrebbero raccontare per rappresentare la sua grettezza d'animo.
Non ha un legame affettivo con i tre figli maschi che, per quanto possono, gli stanno alla larga; la sorella, distrutta nell'anima da quando la morte le portò via l'unico figlio già ventenne, lo odiava per le sue vanterie e l'ha totalmente diseredato; le nuore sono state umiliate e lo detestano.
Come un figlio, è stato viziato da una moglie paziente e servizievole, votata alla famiglia.
E' rimasto vedovo alla fine del 2003, a 91 anni, ed era in grado di badare alla sua persona, ma non sapeva fare nulla di nulla in casa. Quindi ha assunto una colf, una moldava di 27 anni, che due anni dopo ha ospitato in casa sua. Il vecchio egoista, avaro ed insolente, le pagava il dovuto ma gli sembrava di venir dissanguato e per questo non mancava occasione per mettere in chiaro che
lui è il padrone e
lei la serva; si lamentava perchè la
serva non era brava ed economa come la sua povera moglie, ma non la voleva cambiare. Non poteva più fare a meno di quella presenza per casa. Quando lei era assente per ferie o altro, lui era nervoso fino a
dar di matto e sbeffeggiava le sostitute.
La giovane extracomunitaria, sola e apparentemente sottomessa, stimolava fantasie erotiche nella testa del maschio ormai novantaquattrenne, che quasi non si reggeva in piedi ma non esitava entrare nella camera di lei per vedere e toccare la biancheria intima.
Nel 2006, la moldava non ne può più di essere importunata; non sopporta più avances del tipo: "vienimi vicino che ti accarezzo", "siediti sulle mie ginocchia" o "vorrei baciarti"; e mentre lei si schermisce, lui incalza: "ti faccio tanto schifo?". (fa proprio tanto schifo!)
La donna offesa, riferisce tutto ai figli del vecchio; piange, si dice spaventata e chiede un confronto. Nel confronto, il vecchio non nega e ed accetta di essere rimproverato. Lei, facendosi forte di questa storia, ha cominciato a comandarlo a bacchetta, e a lui va bene anche così. Vuole lei ad ogni costo e le lascia fare o non fare. Ora è lei la "padrona" di casa.
Lui, sempre più vecchio, ha perso l'amor proprio ed ogni remora ma non l'egoismo e l'avarizia. E' sempre contento quanto vede o sente che qualcuno più giovane di lui sta male. Non dà niente e tutto gli è dovuto. Lui non chiede, ordina. Lui non ringrazia. Prenota i suoi regali di Natale e di compleanno, però non fa gli auguri ai figli quando sono loro a compiere gli anni. E' capitato che a Natale regalasse ad un figlio un panettone (avuto in regalo da un altro figlio) e che se lo facesse restituire per darlo alla colf. Il suo tempo da sveglio lo passa facendo conti, scrivendo e riscrivendo inopportuni testamenti, pensando ossessivamente ai
soldi e a come comprarsi un posto in prima fila in Paradiso.
Spero non sopravviva ai figli.
Tornando alla colf, situazioni come quella che ho raccontato, sembrano essere frequenti e talora portano a pesanti conseguenze negli equilibri delle famiglie. Perciò gli
esperti (coloro che curano le pratiche inerenti il rapporto di lavoro dei collaboratori familiari) raccomandano di sorvegliare e sostengono che sarebbe buona regola cambiare colf o badanti, soprattutto se straniere, almeno ogni due anni.
Nel caso del (nostro) vecchissimo, nessuno dei "vecchi" figli ha voluto prendersi la briga di affrontare la questione. Si spera non abbiano a pentirsene.