venerdì 27 giugno 2008

NOI E LORO


Siamo terra di conquista per nuovi colonizzatori e disperati che guardano all'Italia come noi si guardava all'America. Entrano numerosi da ogni parte e con ogni mezzo, legalmente o illegalmente, chi con protezione di tipo mafioso e chi senza rete. Le nostre Autorità locali non sanno governare la situazione e non sanno quanti sono gli irregolari; si limitano a fare inattendibili stime e inosservate ordinanze. Intanto loro sono dovunque, insediati nei nostri centri storici con attività commerciali o accampati nei condomini del centro. La nostra piazza è invasa da bangladesi, indiani, pakistani e "slavi" (africani e cinesi si vedono in giro solo per ragioni pratiche e non per svago). Dovunque e ripetutamente c'è chi ti chiede la carità o chi ti vuol vendere le rose della sopravvivenza. Quando di sera vai a fare due passi in centro, ti senti a disagio perché non senti quasi più il parlare di casa tua.
Se hai bisogno del tuo medico o del pronto soccorso, ti ritrovi a fare interminabili attese. In coda, per uno di noi ci sono due o tre di loro ... con tanti bambini.
Mi è capitato che maschi asiatici usurpassero la mia precedenza al caffé : sono donna e questo basta per passarmi avanti senza creanza! Mi è capitato che femmine asiatiche, ben mimetizzate nei loro teli, affermassero di essere incinte per pretendere la precedenza alle casse dei supermercati. Quando le vedi lasciale passare, perché loro sono sempre incinte!
Non se ne importano delle nostre regole di convivenza civile però conoscono bene tutti i loro diritti.
noiloro facciamo niente in direzione dell'integrazione perché non capiamo dove andiamo a parare e, mentre i predicatori dell'accoglienza vivono privilegiati nei loro spazi protetti, noi ci dobbiamo adattare ad una convivenza precaria che alimenta sentimenti di insicurezza e diffidenza.
La vita si è fatta dura anche per noi e la nostra ostilità non è razzismo, è semplicemente una espressione di buon senso dettata dall'istinto di sopravvivenza.

Loro simulano mansuetudine per opportunismo ma hanno lo sguardo sprezzante e, consci della nostra intima insofferenza, sono pronti a vomitarci addosso tutto il rancore che hanno in animo.
Sono così tanti che se si dovessero aggregare, dovremmo temere.

L'altro ieri ero in un negozio ed è entrato un giovane di colore per elemosinare. Si è rivolto alla commessa: "se non hai nulla contro i neri, dammi qualche moneta per mangiare". La commessa che troppo spesso ha a che fare con simili insistenze, l'ha invitato a non importunare e ad andarsene. Una mezz'ora dopo, ho incontrato lo stesso ragazzo che puntualmente mi è venuto appresso con aria di sfida: "per te bianchi e neri sono uguali? ... se mi dai qualche soldo allora vuol dire che non ce l'hai coi neri".
Altrimenti?

Io vivo e lascio vivere, ma sono preoccupata e mi sento insicura. Ci vogliono regole, fatte e fatte rispettare.

3 commenti:

daniele ha detto...

Ciao ho letto con interesse alcuni post che hai scritto.
Ne approfitto per invitarti su www.solmusini.blogspot.com
A presto

maria luisa ha detto...

Questi disperati che a volte ci paiono così fastidiosi hanno lasciato il loro paese natale sperando in un futuro migliore che purtroppo in tanti non haqnno trovato. Prima di arrivare in Italia hanno passato esperienze terribili e qui... la vita è comunque dura.
luisa

"asan da bubia" ha detto...

eccomi....pensiero_stupendo00 è diventato asandabubia........
sono in sintonia con te.I tizi per cui si vota (io no)stanno regalando l'Italia e le fatiche dei nostri avi a questi conquistatori con la mano tesa.....